Fashion Web Marketing

Archive for the ‘online shops’ Category

Rieccoci con un aggiornamento su una cosa non più così nuova, ma che sta prendendo piede solo da poco.. se continuerà ad accumulare iscritti, i prodotti in vendita andranno a formare un archivio che non avrà niente da invidiare ai vari eBa, etsy etc.

Stiamo parlando di Garage, un’applicazione mobile per ora disponibile (purtroppo) solo per iPhone.
Per chi utilizza già Instagram il problema del dover “imparare” ad utilizzare una nuova app non si pone proprio: il funzionamento è esattamente lo stesso: stessa modalità di caricare le foto, aggiungere descrizioni, commentare le foto degli altri utenti etc.
Rispetto a Instagram, purtroppo, Garage ancora non contiene features per l’editing delle immagini.

In più però ha la possibilità di comunicare direttamente, tramite messaggi privati (o “chat”, se l’utente con cui stiamo comunicando è online in quel momento) direttamente dall’applicazione …. e poi, ovviamente, ci permette di ricevere VERI SOLDINI grazie alla vendita di vestiti, oggetti o tutto quello che ci ritroviamo in casa e che siamo sicuri di non utilizzare mai più.

C’è anche chi sfrutta questa app per vendere oggetti handmade o capi vintage acquistati con l’unico scopo di rivenderli (facebook è ormai pieno di negozietti online gestitii da ragazze che sono ormai diventati più forniti di qualsiasi fiera del vintage!).

Il metodo di pagamento può essere il semplice scambio a “mano” di merce e conseguente somma in denaro, oppure ci si può affidare a PayPal, tramite il quale gli utenti possono “refillare” il nostro account al momento dell’acquisto (questa modalità è chiaramente più adatta per chi non abita nella nostra città).

I vantaggi, dunque, ci sono. Dobbiamo solo sperare che sempre più utenti superino l’ostacolo del “non mi fido” o del “non mi va” o del “non riesco a liberarmi dei miei vestiti vecchi”… Suvvia, abbiamo tutti bisogno di più spazio e di un ricambio stagionale nel nostro guardaroba 🙂

pinterest boticca

Questa notizia non è nuovissima ma vale comunque la pena segnalarla: secondo uno studio di Boticca.com (sito di e-commerce per gioielli e accessori) sul traffico generato dai social media, Pinterest genera più acquisti di quando non faccia Facebook.

E’ stato infatti scoperto che , una volta inserito il “pin button” nel sito, Pinterest è diventato il primo Social fonte di acquisti, generando il 10% di essi, mentre Facbook era rimasto al 7%.

Gli acquirenti arrivati tramite Pinterest inoltre sono soliti spendere di più e Pinterest porta ad un numero più alto di nuovi utenti sul sito.

Ecco cosa ha detto la CEO di Boticca:

On Pinterest users are in discovery mode, looking for the best, most interesting products and designs the web has to offer. On Facebook, people are primarily looking to socialise with friends and consume video and photo content.

For an ecommerce site such as ours focused on fashion accessories, Pinterest’s demographic, which is mostly female, affluent and in the US (where we already make 30% of our sales) is ideal. The better matching demographic results in higher sales.

Quello in cui però Pinterest fallisce rispetto a Facebook è l’engagement degli utenti, che a quanto pare escono dal sito molto più in fretta quando entrano tramite Pinterest rispetto a quando arrivano da Facebook.

La notizia dell’alto numero di acquisti indirizzati da Pinterest è comunque ottima per un Social Network che cerca un modo per monetizzare la propria attività.

Ricordiamo anche che un’altra azienda che si occupa di tecnologie di marketing, Converto, aveva svolto una ricerca mostrandoci che Pinterest rappresenta il 17.4% delle revenue provenienti da social media per i siti di e-commerce: un dato che dovrebbe crescere del 40% entro la fine del 2012.

Andrà davvero così? Staremo a vedere… per adesso, let’s pin!!

Fonte: http://econsultancy.com/uk/blog/9803-pinterest-drives-more-sales-than-facebook-stats

ssense shoppable music video

Oggi vorrei parlarvi dell’iniziativa di Ssense , l’azienda di luxury retail di Montreal che ha da poco lanciato un video che si può identificare come il “il primo video musicale per lo shopping interattivo”.

I protagonisti del video musicale sono Diplo, FKi e Iggy Azalea, tutti vestiti con i capi dei brand presenti sul sito Ssense, acquistabili dagli utenti cliccando direttamente su dei link interni al video, grazie alla tecnologia WireWax  che permette di taggare i video proprio come accade per i post di Facebook.
Durante l’avanzamento del video, scorrendo con il mouse sopra alle immagini, compaiono infatti dei box con il testo “Shop this look”. Cliccandoli, compaiono riquadri con i prodotti collegati al box cliccato, tutti acquistabili poi dal sito ssense.com .

Che dire, un’esperienza di shopping sicuramente unica: innovativa e dinamica, a metà tra arte e pubblicità. Finalmente non dovremo spulciare tra immagini ferme immobili in una galleria infinita in cui lo sguardo si disperde, ma potremo goderci l’hype di un video musicale e stopparlo a nostro piacimento per dare il via ad acquisti folli (guardare i prezzi per credere!) ma di altissima qualità.

Buon weekend!

 

 

logo zalando concorso berlino

Oggi vorrei parlarvi dell’iniziativa “Un anno di Moda con Zalando, lanciata proprio dal noto sito di shopping online multi-brand che, in occasione del suo primo compleanno, ha deciso di ringraziare i propri fan con lauti premi!

Per partecipare al contest tramite Facebook è sufficiente accedere, entro il 2 aprile, all’applicazione di Zalando e inserire negli appositi spazi i link ai 4 prodotti che hanno rappresentato il vostro stile dell’anno passato. Così facendo punterete alla vincita di uno dei 4 buoni da 100 € messi in palio, da spendere sul sito stesso. Niente male no?

Se però puntate MOOOLTO più in alto, dovreste sapere che, se possedete un blog, avete la possibilità di concorrere per vincere … udite udite.. un viaggio a Berlino! Volo e hotel spesati da Zalando che, durante la permanenza nella bellissima città tedesca, vi farà anche visitare la sede dell’azienda per mostrarvi da vicino la realtà e il team locali.

Per partecipare vi basterà raccontare sul vostro blog (entro mezzogiorno di lunedì 16 aprile) quali sono stati i 4 capi (vestiti o accessori) che hanno meglio rappresentato il vostro stile nell’ultimo anno e che pensate saranno un “must” dell’anno a venire. Ottima sfida!

Nel vostro blog dovrete poi inserire il banner del contest di Zalando (che trovate anche qui sopra) con un link al loro post ufficiale e scrivere a socialmedia@zalando.it segnalando il link al vostro articolo.

Veniamo quindi a noi: quali saranno, secondo me, i prodotti MUST del prossimo anno?

scarpe stringate zalando

  • Scarpe Stringate (Bronx): le scarpe da uomo indossate dalle donne in realtà sono già in voga da qualche anno, ma si sa che qui in Italia ci mettiamo un pò a “digerire” le mode meno classiche.. ecco quindi che forse pian piano anche qui inizieremo a vedere in giro eleganti ragazze con pantaloni esageratamente skinny abbinati non più alle solite Converse All Star, bensì a mascoline e sottili scarpe basse stringate. Io le amo, soprattutto se marroni e se abbinate a blu, magari con una camicia a fiori, una borsa marrone in pelle e degli occhiali vintage (di cui parleremo sotto).
  • Vestito rosa Zalando retròVestito Rosa Retrò (Mint & Berry): l’eterno ritorno dei capi simil-vintage…quanti ne trovereste nei negozietti fashion di Berlino di vestitini vintage semplici, con il colletto e i bottoncini davanti? A bizzeffe, probabilmente.. però non tutti sono abili o fortunati nel pescare la propria taglia e non tutti azzardano acquisti di “seconda mano” (anche se ormai valgono più dei capi nuovi, in molti casi). Per questo, quindi, chi negli ultimi anni ha “invidiato” i coraggiosi clienti dei negozi vintage che tornavano dalle principali città europee con le valigie zeppe di capi introvabili altrove, avranno ora modo di rifarsi coi negozi e le catene delle proprie città, che già da un pò puntano allo stile “bambolina” retrò e lo faranno sempre di più.  In ogni caso, trovo adorabili i vestiti che si rifanno a quel look da ragazzina per bene anni 50/60.  Amo molto anche le fantasie ripetute (come i pois, ma anche le sagome nere di qualsiasi cosa su sfondo colorato), così come amo il rosa antico, che niente ha a che fare con il fuxia o con quello che viene comunemente denominato “rosa barbie”. Il rosa antico è il più elegante tra i colori “romantici”. E’ l’unico colore con cui mi tingerei/tingerò i capelli, un giorno.occhiali da sole tondi zalando
  • Occhiali da sole tondi marroni (Retro Sun – London): Ci risiamo.. tornano di nuovo gli anni.. uhm .. fatemi pensare.. 70? Massì, mischiamo un pò tutto.. se ci pensate bene, unendo i 2 capi elencati sopra a questo (gli occhiali) verrebbe fuori un bel figurino! Montatura abbastanza spessa e sui toni del marrone sfumato. Non stiamo parlando di quegli occhialoni enormi che coprivano tutta la faccia rendendo buffe e irriconiscibili le star e le nostre amiche alle feste di carnevale, ma più di quegli occhialini alla Lennon, solo un pò rivisitati. Le ere dello stile stanno tornando tutte insieme, senza una logica: preparatevi quindi a girare con vestitini con colletti da scolaretta anni 60, leggins a fiori anni 80, borse di cuoio anni 70 di vostra mamma, scarpe anni 50 con un pò di punta (ma non troppa), un tacco basso e un cinturino e in testa una frangia-bananona anni 90 alla Beverly Hills. Come dite? Andate già in giro vestite così da anni? Beh siete avanti, qui da noi qualcuno vi guarderebbe ancora male.
  • foulard zalandoFoulard a fiori (Passigatti): che dire, manca solo un elemento al nostro look retrò-futuristico perfetto: il foulard! Rigorosamente a fiori (flower is the new black.. o era Lace is the new Black? Beh se la giocano), rigorosamente lasciato morbido intorno al collo e legato frugalmente dietro. Sono comodi, si infilano appallottolati in qualsiasi borsa e anche nelle giornate più afose non vi soffocano, se volete tenerli addosso per non perdere quel tocco di class… Oltre a spulciare la sezione foulard di Zalando.it, frugate anche nei cassetti delle vostre mamme e sarete a posto per questa e per molte altre primavere a venire!

Buon Viaggio a tutti, quindi!

Ciao Berlin!


oscar de la renta instagram

Questo articolo ci indica le Best Practices che i Fashion Retailer dovrebbero seguire per sfruttare al meglio la loro presenza su Facebook:

  • Focalizzarsi sull’Engagement e non sulle Vendite: qualcuno lo sta già facendo, ma Facebook non è ancora pronto per potersi definire uno strumento di retail online. Meglio quindi focalizzarsi sull’engagement in vista del periodo in cui i Social Media saranno uno dei principali motori di ricerca per lo shopping online.
  • Strategia incentrata sul Prodotto: rendere possibile, per i fan, accedere a informazioni sui prodotti alle quali, senza i social media, non avrebbero la possibilità di accedere. Fornire anche la possibilità di condividere le loro opinioni sui prodotti in real-time. Le vendite vengono “umanizzate” grazie alla possibilità di aggiungere messaggi con un linguaggio umano e friendly in quanto scritto da persone autentiche, facenti parte di team dedicati all’interno delle aziende. Spesso vengono condivise immagini dei capi indossati dagli stessi social-media-PR delle aziende, che forniscono automaticamente consigli di stile (v. Oscar de la Renta PR-GIRL su Instagram.
  • Avviare un dialogo a due vie con gli utenti: Molti brand utilizzano i Social Media diffondendo i proprio contenuti in modalità molto protettiva e chiusa, senza lasciare agli utenti la possibilità di intervenire e comunicare (o semplicemente senza prestare attenzione a ciò che essi hanno da dire). La pagina Facebook di Guilt è un perfetto esempio di customer-support tramite Facebook. Gli utenti possono infatti, nel postare un messaggio, scegliere se etichettarlo come “richiesta”, “lamentela”, “idea” e così via.
  • Costruirsi la propria Fanbase: per farlo, è necessario sfruttare ogni tipo di media per diffondere i propri Ads. Covergirl, ad esempio, ha lanciato lo scorso Gennaio una nuova linea di prodotti, Natural Luxe. per pubblicizzarla ha utilizzato spot televisivi che invitavano gli utenti a visitare la pagina Facebook (e NON il sito ufficiale!) per ricevere free-samples e caricare video di loro stessi durante il “test” del prodotto. Il tutto è stato accompagnato da Facebook Ads con Testimonial come Taylor Sfwift o Queen Latifah. In un solo giorno la campagna ha portato 8000 Likes alla pagina e il brand è diventato, su Facebook, il Beauty Brand n#2.
  • Infine, essere sempre pronti per far evolvere le tattiche della propria strategia online nel tempo, per evitare di fossilizzarsi. Senza sforzarsi di essere esageratamente “funny” o eccentrici sui Social, basterà rimanere in linea con i propri valori e saranno i fan stessi ad indirizzare verso la giusta strategia.

Vorrei inoltre consigliare questo articolo che consiglia le strade da percorrere per convertire i “like” in loyalty. Cliccare su “like” è infatti molto facile e veloce, più difficile è invece “trattenere” l’utente e trasformarlo in autentico cliente. Per farlo, le strade da seguire sono in parte quelle descritte nei 5 punti qui sopra. E’ importante interagire con l’utente ponendo domande dirette su nuove proposte e idee per il brand e soprattutto farlo FUORI dagli orari di lavoro standard, ovvero quando gli utenti stessi avranno più tempo e più possibilità di passare del tempo sui Social Network. Il like segna in ogni caso l’inizio di una campagna di marketing, non l’obiettivo finale.

fashion social commerce

James Gardner, fondatore di CREATETHE GROUP, è stato intervistato da una blogger di FashionablyMarketing riguardo a come i brand di successo siano ormai dei precursori nello spazio digitale. La “Digital Revolution” cambia radicalmente le modalità, per i Luxury Brand, di fare marketing, di vendere e comunicare con i propri clienti. Vediamo in che modo, secondo Gardner, si concretizza questa ipotesi:

  • #1 – I Luxury Brands e il Social Commerce: Social commerce significa sfruttare i social media per guidare gli acquisti integrando interazione sociale e contributi degli utenti con il commercio ditigale. Aggiungendo recommendations sui prodotti e features del tipo “compra l’intero looK”, JuicyCouture.com ha incrementato i propri tassi di conversione del 160%. Gli acquirenti condividono sempre di più i loro pensieri sui loro social network e influenzano la percezione e gli acquisti tra i loro contatti. Lo stesso vale per i consumatori luxury Nel 2011 ancora più brand luxury integreranno feature social con i loro siti di e-commerce e attiveranno lo shopping direttamente tramite i social network. A questo proposito, il miglior shop online su Facebook che abbiamo scovato è per ora quello di ASOS (altro link:  http://apps.facebook.com/asosofficial/ ) che replica quasi perfettamente il sito ufficiale ASOS. Oltre alla possibilità di condividere ogni elemento con i propri amici, l’acquisto avviene direttamente da Facebook, senza effettuare redirect sul sito ufficiale. L’utente che non volesse acquistare il capo immediatamente può inoltre “salvarlo”  (una sorta di wishlist) per le sue visite successive.
  • #2: Acquisti Decentralizzati – Come i Luxury Retailers rispondono al Mobile: Nel 2011, i luxury brand raffineranno le proprie strategie cross-channel per connettersi con i consumatori attraverso ogni mezzo. Il Mobile Commerce, in particolare, rende più facile per i consumatori l’acquisto di prodotti tramite smartphones o tablet devices. I retailer vogliono velocizzare la brand experience e lo scambio di informazioni. E’ per questo che il multi-canale non si abbina troppo bene con il modello del luxury market. Qui non si tratta di messaggi multipli su canali multipli, ma di far sì che i canali si integrino fra loro e si sfruttino a vicenda. I sitemi di pagamento via cellulare e le tecnologie di identificazione prodotti come l’image recognition (v. Google Goggles) e gli scanner a barcode (v. Amazon Barcode Scanner) permetteranno ai consumatori di comprare istantaneamente qualsiasi cosa vedano.
  • #3: Customizzazione e Personalizzazione: Il Luxury Market ha sempre avuto a che fare con prodotti su misura e servizi personalizzati. Ora, la tecnologia digitale fa sì che i brand possano sfruttare personalizzazione e customizzazione in maniera produttiva e scalabile. In pratica, stanno trasferendo l’esperienza “su misura” del luxury market nel mondo digitale.
  • #4: Consapevolezza Pubblica: Come I Luxury brand Catturano naturalmente l’attenzione: Il marketing tradizionale, soprattutto i banner, sono sempre meno efficaci. Nel 2011, un enorme cambiamento di rotta richiederà un nuovo approccio al luxury marketing. Il successo ora è basato sul guadagnarsi presenze trasmettendo il proprio valore al consumatore attraverso esperienze e contenuto unico ed engaging. (Nowness è un ottimo esempio di brand che trasmette il valore attraverso storie multi-sfaccettate e contenuto esclusivo ogni giorno.) Una nuova misura di successo guarda a come i brand guadagnino spazi sulla la stampa, riconoscimenti e visibilità e come sviluppino fan base variegate. Ad esempio, su Nowness la pubblicazione di un utente ottiene riconoscimenti per il suo contenuto, mentre una pubblicazione “business” ottiene riconoscimenti per il marketing attraverso contenuto “brandizzato”.
  • #5: Una barriera troppo alta per il Luxury Consumer Marketing: La realtà aumentata e I QR codes hanno ancora molta strada da fare. I consumatori “ricchi” hanno molti soldi da spendere ma pochissimo tempo. Non utilizzeranno il loro tempo per scaricare feed readers o provarsi i vestiti virtualmente. Ciò non vuole dire che siano una perdita di tempo: il loro comportamento si evolverà di pari passo con l’evoluzione del prodotto. Ma come dovrebbero quindi comportarsi di fronte al digital marketing e ai social media quei piccoli luxury brand o designer? Quei designer che si concentrano su pochi pezzi, molto costosi e personalizzati o edizioni limitate di prodotti? Secondo James Gardner i social media sono un’opportunità per livellare il campo di gioco ed evitare i grandi investimenti associati alla vendita fisica e all’advertising tradizionale. Ora i piccoli luxury brand possono portare il loro valore e i loro prodotti direttamente al consumatore a costi più bassi.

Fonte: http://fashionablymarketing.me/2011/02/luxury-brands-approach-social-commerce/

Dopo Polyvore, anche Google Boutiques apre la sua sezione di Analytics.
Da qui i designer e i retailer possono visualizzare quali tra i loro prodotti sono più popolari; quali colori, modelli e fantasie vengono più o meno cercati e apprezzati dagli utenti.
Esiste anche una versione “pubblica”, visibile a tutti gli utenti, della pagina di Analytics. Da qui è possibile visualizzare i prodotti più popolari a seconda del brand, della categoria o dello stile.
Sono inoltre disponibili grafici con le classifiche generali di popolarità dei designer e degli stili.

facebook asos shop online

Dal Twitter del blog Fashionably Marketing scopriamo che Bulgari è, per ora, l’unico luxury retailer ad aver aperto uno shop online su Facebook tramite l’applicazione Wishpot, che permette (al retailer o all’utente stesso) di creare una sorta di wishlist di elementi a cui è interessato. Nel caso di Bulgari, al click su “buy it” l’utente viene poi redirezionato sullo shop ufficiale Bulgari. Inoltre l’utente può dare un voto ai singoli elementi o condividerli sulla propria bacheca.

Il miglior shop online su Facebook che abbiamo scovato è però quello di ASOS, che replica quasi perfettamente il sito ufficiale ASOS.

Oltre alla possibilità di condividere ogni elemento con i propri amici, l’acquisto avviene direttamente da Facebook, senza effettuare redirect sul sito ufficiale. L’utente che non volesse acquistare il capo immediatamente può inoltre “salvarlo” (una sorta di wishlist) per le sue visite successive.

moxsie store online
La strategia di avertising che Moxsie – uno store online di oggetti di design, vestiti, scarpe e accessori di ogni tipo (“indipendent fashion”, la definiscono loro), sta adottando su Twitter prevede Promoted Trends e promoted Account.
Questi compariranno tra i suggerimenti di quegli utenti che avranno già, nella lista di utenti che seguono, profili analoghi o correlati a quello sponsorizzato.

Ecco come funziona la sponsorizzazione degli utenti su Twitter (link).
Inoltre, lo store comunica ogni giorno tramite Twitter occasioni e prezzi speciali di cui i followers potranno usufruire per gli acquisti sul sito.

A supporto di ciò, segnalo anche questo articolo (link) che analizza lo stato di utilizzo di Twitter come mezzo per l’advertising. Per ora uno stato acerbo, dal momento che AdWords e Facebook sono ancora in testa e i brand sono ancora titubanti e attendono risultati concreti.
I risultati stanno però arrivando, lo dimostra ad esempio il fatto che la popolarità di un argomento su Twitter può incrementare, grazie ad un promoted Trend, dalle 3 alle 6 volte e che gli Advertiser che hanno già sperimentato questo format l’hanno poi riutilizzato.

Un’altra interessante iniziativa di Moxsie è stata quella di invitare i followers a inviare pareri riguardo alle creazioni dei designer attraverso l’hashtag #BuyerChat su Twitter.  I followers diventano in questo modo anche un pò “Buyers” approvando o meno i prodotti proposti dallo store, e guadagnano sconti e vantaggi esclusivi (tra cui Facebook badges).

Fonte: http://thenextweb.com/

Banner GAP social

 

I banner ultimamente non sono più semplici immagini cliccabili: integrano sempre più spesso altri elementi multimediali, collegamenti con diversi canali appartenenti allo stesso brand, elementi interattivi e personalizzati a seconda dei gusti dell’utente etc…

GAP, a questo proposito, ha recentemente prodotto dei banner (visibili qualche volta, a rotazione, su mashable.com/social-media) in cui si possono visualizzare diversi capi dell’ultima collezione e che contengono, oltre al link allo store ufficiale, un collegamento al profilo del brand su Foursquare che permette, se cliccato, di ricevere uno sconto del 30% sui capi contenuti nel banner e di devolvere in beneficenza una parte del ricavato.

Questo tipo di advertisement, quindi, unisce in un solo banner due canali differenti per interagire con il brand, dimostrando agli utenti la propria “eticità”.

 


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